Controlli di Sport e Salute sugli statuti: cosa devono sapere ASD e SSD

Sommario

  1. Introduzione: perché si parla di controlli sugli statuti
  2. Il quadro normativo dopo la riforma dello sport
  3. Le date chiave: dal 31 agosto 2025 al controllo triennale
  4. Le possibili conseguenze in caso di statuto non conforme
  5. Le difficoltà operative per ASD e SSD
  6. Come prepararsi in modo efficace ai controlli
  7. Conclusioni: niente panico, ma serve attenzione

1. Introduzione: perché si parla di controlli sugli statuti

Negli ultimi mesi si sente parlare sempre più spesso dei controlli sugli statuti delle associazioni e società sportive dilettantistiche (ASD e SSD). Molte Federazioni e diversi Enti di Promozione Sportiva hanno già inviato circolari ai propri affiliati invitandoli a verificare la correttezza e la regolarità del documento più importante per un sodalizio: lo statuto.

La questione non è nuova, ma è diventata urgente per una ragione precisa: a partire dal settembre 2025 Sport e Salute S.p.A. avvierà una revisione triennale dei dati e dei requisiti delle società iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RAS). Tra gli elementi verificati ci sarà proprio la conformità degli statuti alle norme della riforma dello sport.

Per questo motivo molte ASD e SSD si chiedono: cosa succede se il nostro statuto non è aggiornato o presenta carenze? Possiamo rischiare la cancellazione dal Registro?

2. Il quadro normativo dopo la riforma dello sport

Per capire l’importanza di questi controlli occorre fare un passo indietro e ricordare come è cambiata la normativa con la riforma dello sport.

  • Con il lgs. 39/2021, il riconoscimento ufficiale delle ASD e SSD è passato al Dipartimento dello Sport e avviene esclusivamente attraverso l’iscrizione al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche.
  • L’art. 5, comma 2, del decreto specifica che l’iscrizione certifica la natura dilettantistica dell’ente e produce tutti gli effetti giuridici collegati a questa qualifica.
  • L’art. 11, comma 2, stabilisce che ogni tre anni il Dipartimento deve procedere a una revisione per verificare la permanenza dei requisiti.

In parallelo, il D.lgs. 36/2021 ha definito nel dettaglio le clausole statutarie obbligatorie. Gli articoli più rilevanti sono il 7 e il 9, che indicano quali elementi devono essere presenti nello statuto per poter essere iscritti e mantenere l’iscrizione al Registro.

3. Le date chiave: dal 31 agosto 2025 al controllo triennale

Il primo triennio di iscrizione al Registro scade il 31 agosto 2025. Da settembre, Sport e Salute avvierà i controlli sugli enti già registrati. Non si tratterà di un semplice aggiornamento anagrafico, ma di una verifica approfondita sulla regolarità degli statuti e sulla conformità ai requisiti previsti dalla legge.

È quindi probabile che tra settembre e fine anno molte ASD e SSD riceveranno comunicazioni da Sport e Salute con richieste di chiarimenti o di modifiche statutarie.

Il punto critico è che non tutte le conseguenze sono chiaramente definite dalla legge. Da qui nascono le perplessità e, in alcuni casi, le preoccupazioni.

4. Le possibili conseguenze in caso di statuto non conforme

Cosa succede se lo statuto di un’associazione o società non è conforme ai requisiti? Le norme non forniscono una risposta univoca:

  • lgs. 36/2021, art. 7, comma 1-quater: uno statuto non conforme rende inammissibile la domanda di iscrizione al Registro e comporta la cancellazione d’ufficio per gli enti già iscritti.
  • lgs. 39/2021, art. 6, comma 6: in caso di documentazione incompleta o non aggiornata, il Dipartimento deve inviare una diffida assegnando fino a 180 giorni di tempo per regolarizzare la posizione. Solo in caso di mancato adeguamento si procede alla cancellazione.
  • Regolamento del Registro, art. 9 e 10: la cancellazione avviene in ogni caso di mancanza dei requisiti, ma è possibile opporsi con un’istanza di autotutela.

La dottrina e lo Studio 29-2023/CTS del Consiglio Nazionale del Notariato sottolineano che la cancellazione immediata sarebbe sproporzionata per enti già operativi da anni. È molto più probabile che Sport e Salute conceda un termine per l’adeguamento, anche perché una cancellazione improvvisa potrebbe avere conseguenze devastanti sia a livello giuridico sia a livello sportivo.

5. Le difficoltà operative per ASD e SSD

Modificare uno statuto non è sempre semplice:

  • nelle ASD, le maggioranze richieste dalle assemblee straordinarie possono essere difficili da raggiungere, soprattutto in realtà con molti soci;
  • nelle SSD, le modifiche devono essere fatte davanti a un notaio, con costi che possono pesare sul bilancio di una società dilettantistica.

Anche quando le modifiche sono tecnicamente semplici, la procedura richiede tempo e organizzazione. Per questo motivo è fondamentale non aspettare le diffide di Sport e Salute, ma verificare in anticipo la conformità del proprio statuto.

6. Come prepararsi in modo efficace ai controlli

Per evitare sorprese a settembre 2025, ASD e SSD dovrebbero muoversi per tempo. Alcuni passaggi fondamentali:

  1. Verificare lo statuto attuale: controllare che contenga tutte le clausole richieste dal D.lgs. 36/2021, in particolare agli articoli 7 e 9.
  2. Analizzare le aree grigie: valutare con un professionista se inserire o meno riferimenti a norme come l’incompatibilità del presidente o le attività diverse.
  3. Consultare circolari e linee guida: monitorare le comunicazioni ufficiali di Sport e Salute e del Dipartimento per lo Sport.
  4. Coinvolgere per tempo i soci: nelle ASD, preparare assemblee straordinarie evitando di dover correre all’ultimo momento.
  5. Mettere a budget i costi notarili: nelle SSD, considerare che una modifica statutaria può avere un impatto economico non trascurabile.

In questo modo, eventuali modifiche richieste potranno essere affrontate senza fretta e senza rischiare la cancellazione dal Registro.

7. Conclusioni: niente panico, ma serve attenzione

Il primo controllo triennale di Sport e Salute non deve essere visto come una minaccia, ma come un passaggio fisiologico della riforma dello sport.
Chi ha già uno statuto conforme potrà affrontarlo senza problemi, mentre chi presenta carenze avrà comunque la possibilità di correggerle entro i termini concessi.

Il vero rischio è arrivare impreparati: la mancanza di chiarezza normativa e la tendenza di alcune Federazioni a imporre clausole aggiuntive possono complicare la situazione.

Per questo il consiglio è semplice: non aspettare settembre 2025 per mettere mano allo statuto. Un check-up preventivo, magari con l’aiuto di un consulente esperto, può fare la differenza tra un adeguamento ordinato e una corsa contro il tempo.